GLI ARSENALI Amalfi, antica Repubblica Marinara del IX° sec., era dotata sia di una flotta mercantile che da guerra, molto all’avanguardia per l’epoca. Le imbarcazioni erano sicure e veloci. Gli amalfitani costruivano le loro navi nel paese stesso, presso l’attuale “Porta Marina” per le navi da guerra, e presso l’arenile per le navi mercantili.
IL DUOMO
Il Duomo fu eretto nel IX° secolo, ma l’aspetto attuale è il risultato di più rifacimenti. Nella parte interna, assieme alle sua originaria struttura, ha forme barocche che risalgono al 1700. Agli inizi del XIII° secolo, il Cardinale Pietro Capuano fece costruire la cripta, dove tuttora sono custodite le sacre reliquie di Sant’Andrea Apostolo, Santo patrono di Amalfi.
IL CHIOSTRO PARADISO
Il Chiostro Paradiso risale al 1266 e fu fatto erigere dall’arcivescovo Filippo Augustariccio come cimitero per i cittadini illustri della città di Amalfi. Attualmente è un giardino floreale ben curato, formato da colonne dallo stile arabo.
IL MUSEO DELLA CARTA
Il Museo della Carta si trova ad Amalfi in via Delle Cartiere, 24.
Amalfi ha tradizioni antiche nella produzione della carta. Le tecniche erano state importate dai paesi arabi e successivamente perfezionate proprio ad Amalfi. Oggi é possibile seguire la realizzazione di fogli di carta a mano e vedere di nuovo gli antichi mulini ad acqua all’opera con la forza del torrente Canneto.
Durata della visita: 4 ore circa
La città partenopea si sviluppa dalla pendici del Vesuvio fino ai Campi Flegrei. Il valore artistico di Napoli è indiscusso e davvero tante sono le mete durante una visita nella città. Eccone soltanto alcune:
Piazza Plebiscito: con la Chiesa di San Francesco di Paola del 1816 ispirata alla magnificenza del Pantheon romano;
Piazza del Municipio: Ampia piazza rettangolare, che prende il nome dal municipio ospitato nel palazzo borbonico di San Giacomo (1819/25);
Il grande Duomo di San Gennaro (o Duomo di Santa Maria Assunta). È tra le più grandi basiliche della città. Ospita il battistero più antico d’occidente (Battistero di San Giovanni in Fonte, IV Sec. d.C.);
Castel Nuovo o Maschio Angioino risalente al 1279 è uno dei più famosi monumenti napoletani, caposaldo, nel Medioevo del potere Angioino prima, Aragonese poi e, per concludere, con quello Borbonico;
Teatro San Carlo (1737);
Palazzo Reale di Capodimonte edificato tra il 1738 e il 1760;
I Quartieri spagnoli, nacquero intorno al 1530 quando iniziò il periodo della dominazione spagnola e la città subì molte trasformazioni: vennero erette chiese, edificati palazzi e costruite strade;
S. Michele a Port’Alba;
La Galleria Umberto I;
Il Palazzo Carafa di Maddaloni (1580);
La Chiesadello Spirito Santo (1562);
Convento di S. Chiara (1310);
A Napoli ci sono anche numerosi ed interessanti musei come il Museo Archeologico Nazionale, il Museoe Galleria Nazionale di Capodimonte e il Museo di Palazzo Reale.
Durata della visita: 6 ore min.
I segreti, le storie e le leggende di Napoli risuonano ancora nelle sue cavità.
È dal tempo dei greci che si scava nelle viscere della città per la costruzione delle antiche reti idriche e per l’estrazione del tufo, roccia di origine vulcanica con cui sono costruiti la maggior parte degli edifici storici napoletani.
Questa continua opera di scavo ha prodotto nel sottosuolo ampie cavità che hanno avuto nel tempo diverse destinazioni: sono state utilizzate come rifugi durante le guerre mondiali, come luoghi segreti di aggregazione o come ossari nel caso del Cimitero delle Fontanelle.
Le visite guidate partono da Piazza S. Gaetano, al centro storico, e da Vico S. Anna di Palazzo, nei quartieri spagnoli.
L’isola azzurra è il naturale prolungamento della penisola sorrentina. Offre cultura, mondanità ed una serie di itinerari da esplorare.
Arco Naturale
E’ uno fra gli itinerari più panoramici dell’isola, che si snoda di fronte allo spettacolo naturale dei Faraglioni.
La prima tappa è la Grottadi Matromania (o Grotta di Matermania), una cavità naturale che possiede alcune volte naturali rafforzate dai romani con opere in muratura e decori musivi in stucco.
Si prosegue a monte della scala del Fico.
Si continua la passeggiata costeggiando la costa adiacente i Faraglioni, i quali, impetuosi spiccano dall’acqua.
Infine si raggiunge il belvedere di Tragara e la Via Camerelle che riporta alla mondana Piazzetta.
Durata della passeggiata 2 ore. Si consigliano scarpe da ginnastica.
Villa Jovis
Villa Jovis, è la prima tra le 12 ville romane, eretta nel I sec. d.C. e scoperta nel 700 sotto Carlo di Borbone. La villa nacque come fortezza: al centro vi si trovavano delle cisterne per la raccolta delle acque piovane usate sia come acqua potabile che come riserva destinata alle terme. La vista spazia sul Golfo di Napoli, sull’isola d’Ischia, sino a Punta Campanella.
Come arrivare a Villa Jovis:Da Piazza Umberto I, per le Vie Le Botteghe, Fuorlovado, Croce e Tiberio, o, sempre da Piazza Umberto I, percorrendo Via Longano, Via Sopramonte e Via Tiberio.
Tempi: 45 minuti.
Giardini di Augusto e Via Krupp
I Giardini di Augusto, a pochi passi dalla Piazzetta, sorgono in prossimità di Via Krupp, ideata dall’industriale dell’acciaio tedesco A.F. Krupp.
La Via Krupp, (attualmente chiusa), fu costruita nel 1902 e con i suoi caratteristici zig-zag conduce a Marina Piccola. A pochi minuti dai Giardini, sorge la Certosa di San Giacomo.
Come arrivarci:
Da Piazza Umberto I, a piedi, per via V. Emanuele, Via F. Serena e via Matteotti.
Tempi: 15 minuti.
La Certosa di San Giacomo
La sua fondazione si fa risalire al 1371 e si dice sia stata edificata su resti di costruzioni romane e sulla sesta villa di Tiberio. Oggi, la Chiesa di S. Giacomo conserva resti di affreschi di fine 600 e statue di epoca romana rinvenute nel 1964 nei fondali della Grotta Azzurra.
Giro dell’isola
Nessuna visita dell’isola può dirsi completa senza aver trascorso un paio d’ore alla scoperta dei colori del mare nelle baie e nelle insenature che costeggiano l’isola. Sia che scegliete un tour organizzato, o noleggiate una barca con marinaio, è il solo modo per solcare le acque azzurre intorno all’isola.
In media un tour intorno all’isola dura circa 2 ore e 30 inclusa una tappa per un bagno, ma ci sono anche opportunità di escursioni per l’intera.
La Grotta Azzurra
Si tratta di una cavità di erosione marina lunga circa 60 metri e larga circa 25. Per entrare bisogna prendere una delle piccole barche a remi ormeggiate all’esterno della grotta; dopo aver pagato il biglietto si entra nella grotta stando distesi sul fondo della barca, in quanto l’ingresso è molto angusto (appena il mare diventa mosso viene sospeso il servizio di ingresso delle barche). In effetti, esiste secondo ingresso di maggiori dimensioni, ma completamente sommerso. Ci sono maggiori possibilità di trovare pochi visitatori nelle prime ore del mattino. Le condizioni di luce permettono sempre la visita della grotta, ma esistono delle condizioni ottimali per ottenere un azzurro particolarmente intenso quali la trasparenza dell’acqua ed un cielo terso. Purtroppo la balneazione è vietata.
Come arrivare: 10 minuti in barca da Marina Grande
Monte Solaro – Cetrella – seggiovia
E’ il posto più alto dell’isola 589 metri sul livello del mare. Ci si può arrivare sia a piedi (prendendo la stradina che parte dall’inizio di Viale Axel Munthe) che con la seggiovia.
La stazione della seggiovia è a pochi passi da Piazza Vittoria.
Da Piazza Vittoria: 12 minuti con la seggiovia; circa 1 ora a piedi.
Villa San Michele – Axel Munthe
La Villa San Michele è situata sul versante nord-orientale di Anacapri, a 327 metri di altezza dal livello del mare. Anticamente sorgeva qui una villa imperiale romana, le cui rovine conservate dall’architetto Axel Munthe, sono visibili nel giardino. All’interno della villa, riscontriamo reperti di epoca romana, etrusca ed egizia.
Situata nella pianura del Sele, Paestum è una località archeologica di grande rilevanza, fondata dai greci nel VII secolo a. C. e dedicata al dio Nettuno. Visitando Paestum si possono ammirare:
IL TEMPIO DI NETTUNO
Questo tempio è stato a lungo considerato di poco posteriore al tempio di Zeus, realizzato tra il 471 e 456 a.C., mentre studi più recenti lo inseriscono invece nel processo evolutivo dell’architettura templare dell’occidente greco.
LA BASILICA
Situata nella parte più meridionale della città, fu il primo tempio costruito a Paestum.
IL TEMPIO DI CERERE
Posto all’estremo limite settentrionale della parte sud della città, il tempio fu nominato di Cerere ma in realtà fu dedicato ad Athena, come si evince dal ritrovamento di immagini della dea, raffigurata con armature.
LA VIA SACRA E I QUARTIERI DI ABITAZIONE
Lasciandosi alle spalle la facciata posteriore dei templi e camminando verso ovest, si incontrano le fondazioni del lungo muro in blocchi che circondava il santuario e si accede alla strada Via Sacra.
Percorrendola in direzione del Foro si possono osservare sulla sinistra, i quartieri di abitazione di epoca romana.
Durata della visita: 6 ore
Sono possibili 3 itinerari:
Il primo, della durata di ca 2 hs, tocca i luoghi principali della vita cittadina: l’Anfiteatro, il Teatro grande e piccolo, le terme del Foro, gli edifici della pubblica amministrazione, la Basilica, i Templi di Iside, Giove, Apollo, il santuario dei Lari Pubblici , il Macellum, il Lupanare e qualche casa privata, come la casa del Fauno e la casa della Caccia antica.
Un secondo itinerario più completo, della durata di ca 4 hs, è quello che partendo da piazza Anfiteatro prevede la visita alla Necropoli, all’Orto dei fuggiaschi, alla Casa del giardino di Ercole, all’Anfiteatro, al Teatro Grande e Piccolo, alle Terme Stabiane, all’edificio di Eumachia, agli edifici della Pubblica Amministrazione, ai varii Templii di Giove, Iside, Vespasiano.
Il terzo è più completo itinerario (della durata di ca 6 hs) tocca tutti i luoghi sopra citati e in più: il Foro triangolare, il Tempio dorico, il Tempio della fortuna Augusta, la casa dei Dioscuri, la Casa di Meleagro, la Casa della nave Europa, la casa del Larario di Achille, la Casa della fontana piccola, la Casa di Sallustio, il panificio, il Lupanare e termina con la maestosa Villa dei Misteri, il cui nome deriva da un particolare affresco ivi ritrovato, che rappresenterebbe donne impegnate in un rito pagano, per l’appunto misterico.
Tra le abitazioni private le più rimarchevoli, ricordiamo sicuramente la Casa del Fauno, l’abitazione più grande e maestosa ritrovata a Pompei, la Casa degli Amorini dorati e la Casa dei Vetti, il Lupanare, il Panificio, il Macellum, le Terme e la palestra, sono altri luoghi, che danno l’idea di Pompei come una città ricca, dall’economia florida e dallo stile di vita piacevole.
Nella zona vesuviana non può mancare un itinerario naturalistico all’incantevole Parco Nazionale del Vesuvio che con i suoi 10.000 mq si pone certamente come uno dei più ricchi per storia e cultura. Propone una serie di percorsi che soddisfano i target più diversi a seconda dalla durata, della difficoltà, dell’età e degli interessi. Il Parco è attrezzato con una segnaletica che consente di percorrere tali itinerari senza difficoltà. Si tratta di un totale di 15 itinerari, 9 dei quali già messi in sicurezza e allestiti.
Alcuni di essi presentano un alto grado di difficoltà e, quindi, sono da consigliare soprattutto alle persone più intraprendenti:
La Valle dell’Inferno (Partenza da Ottaviano),
i Cognoli (Partenza da Ottaviano)
e La strada del Matrone (Partenza da Trecase). Si tratta del sentiero più panoramico del Parco con l’ascesa alGran Cono del Vesuvio.
Meno impegnativi sono invece:
La Riservadel Tirone (Partenza da Ercolano),
il Vallone della Profica (Partenza da San Giuseppe Vesuviano)
e il trenino a Cremagliera (Partenza da San Sebastiano al Vesuvio) durante il cui percorso sarà possibile osservare l’impressionante colata lavica del 1872.
Ultimo sentiero facilmente percorribile, è il fiume di lava (Partenza da Ercolano), percorso che dovrà essere attraversato in fila indiana.
Durata della passeggiata: 6 – 7 ore
Il nome “Herculaneum” deriva dalla leggenda secondo la quale Ercole fondò la città dopo essersi innamorato della bellezza dei luoghi. L‘eruzione del 79 d.C. coprì lacittàcon uno strato di lava e fango, che formò un banco alto fino a 25 metri su cui si è poi sviluppata Resina.
Gli scavi, cominciati nel ‘700, hanno riportato alla luce residenze di epoche romane, prima fra tutte la Villadei Papiri, aperta al pubblico nel 2003, a circa 250 anni dalla sua scoperta; deve il nome alla collezione di circa 1000 papiri ritrovati e ora ospitati al Museo Archeologico di Napoli.
Luoghi da non perdere:
Casa del Mosaico di Nettuno e Anfitrite
Casa dei cervi
Casa a graticcio
Le Terme urbane
Casa del bicentenario
L’area degli scavi
L’area della palestra
Curiosità:
Ercolano vanta il più noto mercato di oggetti usati, battezzato: “Il Mercato di Resina”, sorto durante la seconde guerra mondiale. Al suo interno vengono esposti e venduti abiti, costumi di scena e indumenti militari. E’ aperto al pubblico durante tutta la settimana compresa la domenica a via Pugliano, nel Comune di Ercolano.
Durata della visita: 5 – 6 oreAlcuni di essi presentano un alto grado di difficoltà e, quindi, sono da consigliare soprattutto alle persone più intraprendenti:
La Valle dell’Inferno (Partenza da Ottaviano),
i Cognoli (Partenza da Ottaviano)
e La strada del Matrone (Partenza da Trecase). Si tratta del sentiero più panoramico del Parco con l’ascesa alGran Cono del Vesuvio.
Meno impegnativi sono invece:
La Riservadel Tirone (Partenza da Ercolano),
il Vallone della Profica (Partenza da San Giuseppe Vesuviano)
e il trenino a Cremagliera (Partenza da San Sebastiano al Vesuvio) durante il cui percorso sarà possibile osservare l’impressionante colata lavica del 1872.
Ultimo sentiero facilmente percorribile, è il fiume di lava (Partenza da Ercolano), percorso che dovrà essere attraversato in fila indiana.
Durata della passeggiata: 6 – 7 ore
Storia
Sorta nel VI secolo, Ravello è situata in uno dei punti di più ampia vista sul golfo. Le sue origini storiche non sono certe; probabilmente fondata da una colonia romana nel VI secolo. Nominata come sede vescovile, conobbe il suo splendore tra il X ed il XIII secolo grazie al florido commercio marittimo, alla produzione di lana e di cotone. Immersa nelle sue bellezze architettoniche e nel suo incantevole paesaggio, Ravello è considerata come la gemma più preziosa della penisola amalfitana, a cui si perviene attraverso una delle strade di più suggestiva bellezza. Per questo motivo essa è stata meta preferita per viaggiatori, intellettuali, artisti, musicisti, come Boccaccio, Wagner e molti altri. L’abitato conserva ancora il suo aspetto medievale: contorte stradine, ville, chiese dagli stupendi mosaici testimoniano ancora la decisa influenza bizantina ed araba sul romanico meridionale.
Da visitare
Villa Rufolo Risale ai secoli XIII-XIV. Il palazzo, a tre piani in stile arabo, ospitò importanti personaggi come il papa Adriano IV ed il re Roberto D’Angiò. La costruzione è caratterizzata da un’ampia sala, “sala da pranzo” con colonne basse e massicce; sulla sinistra dell’edificio si erge una torre alta 30 metri con arco ogivale, sulla destra, invece, vi è il chiostro racchiuso da archi e ornato con elementi arabi. Nel bellissimo giardino esotico di Villa Rufolo, Wagner ritrovò il giardino ideale di Klingsor del Parsifal.
Villa Cimbrone
La si potrebbe definire la visionaria creazione di un lord inglese. Si trattava di un ampio possedimento terriero della nobile famiglia Acconciagioco, su cui sorgeva un rustico vasto casale. Il lussureggiante giardino della villa, in cui sono disseminate statue, tempietti, epigrafi, fontane, grotte naturali, culmina nello scenografico belvedere dell’Infinito, da cui la vista spazia e si amplia per cogliere il panorama che Gore Vidal ha definito “il più bello del mondo”.
Eventi:
Festival di Ravello (Luglio-Settembre)
Ravello e le sue ville fanno da sfondo a questo Festival musicale, ricco di concerti di musica classica e jazz. L’ispirazione, che Wagner trovò qui per il suo capolavoro Parsifal, ha fatto si che questo grande artista venga spesso celebrato durante la stagione concertistica ed ha reso Ravello famosa in tutto il mondo come “città della musica”.Luoghi da non perdere:
Casa del Mosaico di Nettuno e Anfitrite
Casa dei cervi
Casa a graticcio
Le Terme urbane
Casa del bicentenario
L’area degli scavi
L’area della palestra
Curiosità:
Ercolano vanta il più noto mercato di oggetti usati, battezzato: “Il Mercato di Resina”, sorto durante la seconde guerra mondiale. Al suo interno vengono esposti e venduti abiti, costumi di scena e indumenti militari. E’ aperto al pubblico durante tutta la settimana compresa la domenica a via Pugliano, nel Comune di Ercolano.
Durata della visita: 5 – 6 oreAlcuni di essi presentano un alto grado di difficoltà e, quindi, sono da consigliare soprattutto alle persone più intraprendenti:
La Valle dell’Inferno (Partenza da Ottaviano),
i Cognoli (Partenza da Ottaviano)
e La strada del Matrone (Partenza da Trecase). Si tratta del sentiero più panoramico del Parco con l’ascesa alGran Cono del Vesuvio.
Meno impegnativi sono invece:
La Riservadel Tirone (Partenza da Ercolano),
il Vallone della Profica (Partenza da San Giuseppe Vesuviano)
e il trenino a Cremagliera (Partenza da San Sebastiano al Vesuvio) durante il cui percorso sarà possibile osservare l’impressionante colata lavica del 1872.
Ultimo sentiero facilmente percorribile, è il fiume di lava (Partenza da Ercolano), percorso che dovrà essere attraversato in fila indiana.
Durata della passeggiata: 6 – 7 ore